Ecco perchč una tale alleanza sarā il sublime ideale del viver nostro, e noi la propugneremo imperterriti senza lasciarci sviare nč da turpi paure, nč da indegne lusinghe."
E siccome le aberrazioni dell'alleanza con Austria e con Prussia - quand'egli dettava questo giocondo messaggio di rigenerazione e di riscatto - coincidevano colle vergogne delle trattative col Vaticano, - e ministri infetti del baldacchino quelli stessi reggitori deliranti d'austriaco servaggio - egli in questa guisa fulmina e le une e le altre:
Non alleanza, non tregua, non patto co' violatori del tempio, nč cogli usurpatori di nostra e dell'altrui Nazionalitā. In altri termini: nč Guelfi vogliam essere nč Ghibellini, ma romanamente Italiani.
Parole memorabili davvero e da tenersele a mente ogni cittadino dabbene! Concetto degno di Plutarco e di Tacito, che gli Italiani faranno gran senno buttando in faccia a' manipolatori dell'alleanza turpissima, sotto forma di veto irrevocabile!
Qui noto che quel romanamente non racchiude quel senso ristretto che i grammatici sogliono di consueto attribuirgli: sibbene quello larghissimo e grande del far armonizzare le nostre aspirazioni, l'avvenire, gli interessi nostri, compenetrandoli e conciliandoli con quelli degli altri popoli di ceppo Romano.
E per venire a quel nome di Romani - sė felicemente risuscitato da lui ed opportunamente applicato a quanti noi siamo figli di Roma - Italiani, Francesi, Iberici, Romeni - non si creda giā ch'egli abbia rinfrescato un tanto nome, cosė antico eppur nuovo, per semplice iattanza o qual minaccia al mondo.
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