- "Reggitori di seconda mano, quel che dovevano fare non seppero: quel che potevano fare non vollero; ma l'eccessivo livore contro la forma republicana riassunta in Francia li acciecava per modo che, senz'alcun rispetto, prudenza, o vergogna, si buttarono in braccio dell'Austria inimica."
- "Insomma che pretendono essi e che vogliamo noi?"
Noi intendiamo ricomporre il bene auspicato fascio della gente Romana, che unito a quello della gente Slava, risulterà all'Europa arra di libertà, pegno di riscatto, promessa di redenzione. Laddove questi protervi rizzano il funebre fascio dell'insanguinate mannaie Austro-Tedesche, corruscanti il più tetro vassallaggio, la più atroce minaccia alla Nazionalità. Ora tra i due fasci i generosi, i volenti potrebbero tergiversar tanto quanto?
Vogliamo un'Italia Romana non contaminata da codeste viltà. - Vogliamo chiuso il ciclo delle tante iniquità politiche, delle tante ingiustizie sociali che Italia ed Europa videro consumate e sanzionate in quest'ultimi tempi. - Vogliamo cessato il barbaro sistema dell'usurpar per opprimere. - Vogliamo, per quanto stà in poter nostro, apportare rimedio alle nefandità passate ancora riparabili. - Vogliamo, finalmente, mercè le forze riunite di Romani e di Slavi, vegliare e dare addosso agli usurpatori, a' violenti che intendessero rinnovarle.
- "Il dì che gli Italiani lo vorranno davvero, la politica grifagna, auspice la bicipite aquila d'Asburgo, deve pur cessare fra noi. E ad essa subentrerà la vera politica romana, sotto l'egida dell'aquila di Roma.
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