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      E voi, o guerrieri di Palestro, di Solferino e di Custozza, contaminereste voi colle vostr'anime anco i vostri ferri, prostituendoli all'Austria oppressora? E voi tutti, quanti voi siete figli de' martiri d'ieri, patireste oggi stringere fellonescamente la destra de' loro truci martirizzatori, ingrommata di quel sangue? Nè temereste il grido di maledizione che proromperebbe infallibile dai desolati avelli de' padri vostri? Nè il dispregio e l'infamia de' vostri contemporanei?"
      - "Se l'abbiano per detto una volta per tutte: il sangue de' figli d'Italia è sacro al riscatto de' popoli oppressi, ma non al trionfo de' loro oppressori."
      - "Dunque, col denaro, col sangue nostro rincalzeremmo le basi del crollante impero degli Asburgo, sordidato ancora del più puro sangue de' martiri fratelli nostri? Ah non sia chi osi proporci un'indegnità così fatta, se non vogliamo veder gli Italiani popolarmente insorgere a contrastarla."
      - "E così noi quinc'innanzi ci renderemmo complici addirittura de' futuri delitti dell'Austria, che non dovranno esser pochi davvero, perchè se tanti essa ne consumava nel colmo di sua maggiore potenza, la sua efferatezza crescerà alla stregua de' pericoli cui essa oggi va incontro. Conseguentemente, che non farà essa oggimai ch'è in procinto di scomparire - e per sempre - dal novero degli stati di questo mondo?"
      Depo ciò, parvi egli tempo, o Italiani, d'avventurarvi a qualunque sbaraglio pur d'affrancarvi dall'orribile patto, avanti ch'esso faccia delle vedove e degli orfani per conto d'Austria e di Prussia?


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Testamento politico del generale Garibaldi e lettera memoranda agli italiani
di Enrico Croce
Alberto Savine Editore
1891 pagine 188

   





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