Chi, chi mai tiene fra mano la potentissima leva per iscompaginare Austria e Prussia - per dare sopratutto la spinta, il crollo mortale all'Austria? Uditelo dalla sua bocca:
- "Alla Russia s'impone imperioso codesto dilemma: o redintegrar la Polonia e con essa rigenerare la nazione slava tutta quanta - dissipando Austria e Prussia - ossivvero patir giganteggianti a suo danno i due imperi usurpatori e distruggitori della Nazionalità Slava."
- "Alla Russia slava incombe l'imprescindibile còmpito di sgombrare la Polonia slava da quel fitto strato di lava austro-prussiana onde - novella Pompei - quella generosa nazione va sopraffatta."
- "Finchè la Russia non cancella con opere riparatrici la memoria del suo passato; - finchè non rassicura gli Slavi coll'emancipar la Polonia, ogni suo appello alla Nazionalità forza è che risulti sterile del continuo, inascoltato e sospetto. Ora essa bene è in condizione di fare questo, e lo deve per l'interesse proprio, per l'interesse del popolo slavo. Dacchè la resurrezione della Polonia segnerà l'agonia dell'Austria e sarà il punto di partenza dell'abbassamento della Germania. Questo sappia e ricordi la Russia."
Ecco perchè, ad incarnare un sì largo programma, noi veggiamo a' dì nostri Russia e Francia, mosse da intuito irresistibile, tratte dalla forza logica degli avvenimenti, aggiogate da quel motore imprescindibile ch'è l'interesse reciproco e la mutua tutela, essersi l'una all'altra riavvicinate armonizzando diggià in attesa benigna. Sola vi contrasta repugnante e dissenziente la Italia, nazione che nel concetto primitivo di Garibaldi era predestinata a promuovere, a dirigere, a cementare la gran Lega Romano-Slava.
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