Ad essi vuolsi accoppiata la Svizzera, cui vorrebbesi rafforzare, rincalzare, sendo essa un bello, raro, imitabile esempio "a confederazioni altre future di popoli fraternizzanti. Perch'essa, sola in Europa, è consecrazione di quel memorando assioma da Tito Livio proclamato: Id firmissimum imperium est quo obedientes gaudent."
Ond'è ch'ei consiglia la cessione del Liechtenstein e del Vorarlberg all'istessa Svizzera, cui propone concedersi il Tirolo altresì, fattone una zona intermedia e neutrale, schermo tra noi e la tedesca rabbia.
Nell'eventualità d'un conflitto poi, egli passa a fare un grande assegnamento sulla Danimarca.
Se si considera con quanta costanza e con quanto suo pericolo e danno(20) la Danimarca stette sempre in fede di Francia, in tempi a noi recenti - con mostrar sempre impavida il viso all'inimica fortuna - se ne trarrà argomento a bene sperare, quando ne' tempi imminenti la sua confederazione ci tornerà buona, desiderabile e utile.
Accennando poi quasi di fuga alla debolezza del confine orientale di Francia, si rallegra in pensando che la frontiera occidental della Russia - comune alleata - è formidabile verso Austria e Prussia:
- "E per un giusto compenso, se Parigi è aperto, o quasi alla Prussia, anco Berlino e Vienna stanno alla mercé della Russia."
- "La Russia è fortissima, presso che invulnerabile in tutti i punti di sua frontiera fronteggianti Austria e Prussia."
- "Se per la difesa del Reno la Prussia è minacciosa e potentissima, per altro il suo confine verso la Russia è aperto e vulnerabilissimo.
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