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      Ond'è che a' generosi, sagaci sentimenti di lui debbono oggi rispondere unanimi i nostri.
      Noi beati se a quelle tante sue efficaci raccomandazioni susseguiranno gli efficaci fatti di tutti!
      Egli ce lo raccomanda fidente:
      In verità vi dico e ve ne fo sacramento in nome della Libertà, in nome della Nazionalità: le aspirazioni di quanti gemono conculcati in Europa saranno, più tosto che non si creda, incarnate e messe in atto. In verità v'assicuro, tutte codeste cose voi vedrete e, ch'è più, le metterete in opera volendo.
      Così dev'essere - così bisogna che sia - così sarà!
      E questa parmi la vera, la grande, l'utile, la magnanima politica nazionale ed internazionale Romana e Slava.
      La gretta, marcida, disastrosa quella che vi s'impone, o Italiani, da' caudatarî perpetui di casa d'Asburgo. Politica transleitana, politica transdanubiana davvero, ma politica italiana non di certo.
      E noi innalziamoci coll'immaginazione fino a quel sublime reintegrato ideale politico. Ammiriamone la grandezza! Affrettiamone il compimento!
     
     
     
     
      III°
     
      Il Reno frontiera naturaledella Francia
     
     
      Ed ora passiamo ad una delle più vitali questioni politico-etnografiche da troppo tempo affaticanti l'Europa, di che la sua gran mente si preoccupò fino all'ultimo.
      Comincieremo innanzi tratto col toccare il gran problema, riportando integro il concetto di lui:
      È logico, è giusto, sopratutto poi è egli confacente alla pace d'Europa che la Francia generosa, civilizzatrice e madre del moderno progresso - quella Francia che ha proclamato i diritti dell'uomo - che ha fomentato, promosso e poderosamente aiutato l'unificazione Americana e l'unificazione Italica, - oggi si vegga privata del suo naturale propugnacolo del Reno; si trovi esposta ed aperta alle incursioni teutoniche - stante una frontiera innaturale, fittizia, epperò profondamente vulnerabile - ed abbia il suo cuore, la sua metropoli minacciata, sottoposta a un permanente pericolo - e per conseguenza la sua integrità nazionale pericolante del continuo?


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Testamento politico del generale Garibaldi e lettera memoranda agli italiani
di Enrico Croce
Alberto Savine Editore
1891 pagine 188

   





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