Quest'una pretesa di per sé sola basta ad alienarci dalla Germania in perpetuo(32)."
Avranno queste saggie parole virtù di ridestare i dormienti?
A contrastare alle aspirazioni austro-teutoniche de' nostri reggitori odierni - così olimpicamente codardi - fa degno contrapposto il suo vivo desiderio che torni a far parte integrale della gran patria Italia - infino alle bocche di Cattaro - la Dalmazia romana, ove sul ceppo italico sonosi innestati de' germogli slavi sol perchè Diocleziano e Costantino - coll'imitare Augusto e Tiberio in quanto concerne la sinistra riva del Reno(33), - recati a soggezione varî popoli delle nazioni de' Carpi e de' Sarmati (Slavi), ve li impiantarono.
E non senza legittimo orgoglio ei rammenta con quanto crepacuore i Dalmati, affezionatissimi al veneto dominio, entrassero repugnanti a far parte dello stato Austriaco, quando Venezia republicana dal tradimento fu spenta, e come a que' dì la bandiera recante l'alato leone di San Marco, seppellita per disperazione nelle cattedrali di Spalato, di Sebenico, di Zara e di Cattaro, ancor vi si trovi!
E noi pienamente concordando nel suo alto sentire, ricorderemo come il testè defunto Antonio Baiamonti da Spalato - strenuo patriota del paro che mente elettissima - caro a Garibaldi ed a Mazzini, infino all'estremo soffio propugnasse a buon dritto l'italianità della Dalmazia; a questo gran principio tutto l'ingegno e gli averi consecrasse, facendo argine, egli sol uno, contro l'Austria tutta, che efferata e maligna vuole oggi strappare l'idioma d'Italia dalle bocche de' Dalmati, coll'imporre insidiosa la lingua croata.
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