E ricorda alla Francia l'obbligo imprescindibile che le incombe di cancellare, mercè una generosa iniziativa, i feroci tradimenti del Sebastiani, ed il cinico motto da lui emesso al cospetto dell'Europa scandolezzata.
A chi dunque l'opera della sua risurrezione?
All'opera congiunta di Romani e di Slavi.
Gli infrascritti suoi concetti notabili esplicano questa grande idea, riprova apertissima di quanto gli stesse in sul cuore l'indipendenza, il risorgimento politico d'una nazione ond'ei fa tanta stima - oggetto di così alta espettazione in Europa. - "È fatale per gli Slavi d'essere tripartiti e dilaniati fra Austria, Prussia e Turchia, da' poi ch'essi tollerano la Polonia tripartita e dilaniata."
- "La Polonia è l'un degli occhi della nazione Slava. Ecco perchè, spenta la Polonia, quel gran popolo è guercio."
- "Nel corpo umano, quando l'un membro è afflitto, tutta la persona se ne risente e ne soffre; così egli avviene che la Polonia essendo oppressa, tutti gli Slavi gemano accasciati."
- "L'occidente dell'Europa Romana non può, non debb'essere ingrato alla Polonia che fu per lunga pezza il suo antemurale contro Tatari e Turchi."
Ma l'iniziativa d'un còmpito siffatto spettare anzitutto alla Russia, "sendo cosa logica, giusta e riparatrice che quella mano istessa c'ha infertole tante ferite, oggi debba sanarle." Dacchè le calamità della Russia s'alimentano del comune dolore di tutti li Slavi, e segnatamente dello strazio polonico."
Tutte quest'altre frasi caratteristiche, senza ch'io entri a commentarle, parlano di per sè stesso chiaro assai:
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