- "Allora l'Europa saluterà la Russia rigeneratrice e redentrice del Popolo Slavo, quando vedrà per opera sua redintegrata la Polonia."
Si ponga poi mente a codesto suo voto magnanimo:
Il nefando trattato di Pietroburgo del 5 settembre 1772 segnava la prima divisione della Polonia. - Un bene auspicato proclama, anch'esso da Pietroburgo, deve datare la sua risurrezione, coll'accordar amnistia, costituzione, richiamo de' deportati e degli esuli; reintegramento delle università poloniche e via dicendo.
E tutti questi concetti stringendo in una sentenza sola e capitale, ei conclude:
A voler fare la Polonia, forza è disfare Austria e Prussia. - Dissipar quell'Austria anzitutto che sovvenuta dalla spada di Sobieski(38), il beneficio insigne rimeritava coll'apprestar patiboli, e catene alla sua salvatrice. - Dismembrar quella Prussia, oggi oppressora della Polonia e sua satellite ieri, che vagiva in culla bambina, quando la stessa Polonia giganteggiava adulta e poderosa(39).
Ed è provvidenziale, è altamente significativo che queste due perpetue nemiche di Romani e di Slavi, sieno poi il più fiero intoppo alla redenzion Polonica.
Ritorna quindi a rimemorare le sue benemerenze coll'Europa tutta, quando la Polonia - "oggi camposanto d'un popolo vivo" - fu l'atleta della Cristianità a' tempi del Turco. E tocca dell'inclite gesta d'uomini immacolati e gloriosi, quali un Boleslao magno, di Jagelloni, Sobieski, Pulawski, Kosciusko, Poniatowski, Bossak-Hauke ed altri infiniti iscritti ne' fasti dell'umanità.
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