A chi l'iniziativa del suo risorgimento?
Garibaldi non esita a dichiararlo: ai Romani, agli Slavi riuniti in Lega concorde.
Ma in codesto momento d'aspettativa suprema, a rassicurare, a confermare le discordanti aspirazioni de' varii popoli Slavi; in questo fortunato periodo di grandi iniziative, spetterebbe alla Russia assumere la direzione d'un tanto rivolgimento. Essendo che "le grandi nazioni illuminate che vivono di vita rigogliosa, morale insieme e politica, debbono dar norma e indirizzo agli avvenimenti, non già lasciarsi balordamente rimorchiare da essi."
Ecco perchè grandi cose s'aspettano dalla Russia che per tradizioni, credenze, ideali, aspirazioni, interessi, indole e razza è affine agli Slavi.
Odasi la sua parola vibrata:
- "Potè il Piemonte - microscopico stato di poco men che 5 milioni di gente - atteggiarsi liberatore, chiamando alla riscossa ben sei stati d'Italia. O perchè, perchè dunque stà in forse la potentissima Russia d'affacciarsi liberatrìce di 100 milioni di Slavi, con pari costanza e con pari successo? Ben è vero: tra la Russia e gli altri stati Slavi s'inframmette, come un rimorso, la Polonia gemente e incatenata. Tant'è: laRussia ha rossa la fronte, ha rosse le mani di sangue, sangue polonico, sangue slavo. Ma se la Russia vuole cancellare quel sangue, non ha mezzo migliore che emettere, e tosto, un grido solenne d'immortale riscossa."
- "Bene e giudiziosamente fu detto di Roma antica, che dalla magnifica rivendicazione dell'indipendenza propria contro i Galli; dalla più magnifica rivendicazione dell'indipendenza di tutte le genti italiche, incomincia e più non cessa e s'accresce d'anno in anno la potenza materiale, il credito, la preponderanza politica di Roma.
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