Cosa notabile invero e caratteristica! Il testamento politico di Garibaldi, come quello di Pietro il Grande, chiama li Slavi a Costantinopoli!
Ed essi ci andranno, volenti o nolenti Austria, Prussia ed Inghilterra!
Ora, presupponendo che la Russia si faccia iniziatrice dell'assetto politico delle gemine confederazioni Slave, egli è innegabile che peserà mai sempre sovr'esse con un'influenza legittimamente acquistata; come che Garibaldi confidasse, e noi sentiamo con lui, ch'esse non abbiano a subir mai un'egemonia così rude, assoluta e dispotica com'è quella cui sottostà la confederazione Germanica per opera della Prussia.
Ed ecco come l'uomo invitto risponde a coloro che reputassero pericoloso all'Europa il costituirsi della Nazionalità Slava:
Quì mi bisogna rispondere all'obbiezione che mi pare già di sentire, cioè che si accorda troppa preponderanza in Europa, si allarga troppo il dominio degli Slavi; e che ambe le confederazioni non saranno in sostanza che due raggi riflessi del sole moscovita. Ma oltre che gli Slavi tosto o tardi dovranno pur formarsi in compatto stato autonomo, - peggio poi ove l'iniziativa d'un tanto risorgimento facesse capo alla Russia soltanto; - chi non vede che s'è pensato di rintuzzare quella preponderanza e sul Danubio e sul Bosforo di Tracia, e sui Carpazî, e nell'Asia Minore - ridando forza ed espansione a Romeni, ad Ungheresi, ad Ellenici, - rinvigorendo la potenza territoriale di Francia, aumentando quella marittima d'Italia?
Nè meno caratteristica la sua chiusa, che porrò qui per via di conclusione:
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