Vero è che nella penisola Balcanica la soluzione della quistion politica fu insino a quì attraversata e resa difficile da potenti ragioni etnografiche - sendo che, massime nella Macedonia Ellenica, i Greci sono intrammischiati di Slavi, d'Albanesi, di Romeni: necessario quindi rispettare scrupulosamente l'autonomia d'ognun d'essi. Ed ei lo riconosceva; e codesti suoi concetti ne danno saggio:
- "La Grecia serà tenuta a tutelare, a proteggere la religione, l'idioma e li instituti de' popoli Slavi, Albanesi, Romeni della provincia macedone."
- "Frammezzo al musaico etnografico della penisola Balcanica, vuolsi accordare la tanto bramata egemonia alle differenti famiglie colà preponderanti."
E mette il suggello a una tanta raccomandazione affermando che "l'inclita stirpe albanese, pronepote della vetustissima gente Palasga, se bene concorra volenterosa a rafforzare il gran corpo della nazione Ellenica, merita pur essa speciali considerazioni ed una privilegiata autonomia che ne serbi intatto e l'idioma degli avi, e gli istituti e quant'altro mai essi serbarono strenui contro la barbarie musulmana(47)."
Quant'è poi dell'Asia Ellenica e delle sue aspirazioni perpetue a ricongiungersi alla greca gente, vo' che mi basti questa nobile frase sol una a dimostrare in proposito l'animo suo:
L'Europa civile mal può tollerare che resti preda de' Turchi degenerati, quella nobilissima parte dell'Asia minore, che ha dato al mondo con Omero il padre della poesia, con Erodoto il padre della storia.
Deve no, con quali criterî si può frapporre un confine etnografico fra tutta quella pleiade d'isole europee ed asiatiche, ma pur sempre elleniche tutte quante?
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