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      E per colpa d'essi soltanto?
      Colla scorta de' suoi precetti ci saria che dire assai sulla rapacità onde l'Europa fu vittima per l'impronto allargarsi de' popoli tedeschi - "questi sfrenati usurpatori perpetui." - Ma da ch'egli ne' suoi concetti è tanto quanto conciso, sforzerommi d'esser breve e conciso a mia posta, stringendo in pochi sensi que' luminosi veri.
      Detto che l'equilibrio è rotto in Europa, perchè gli Allemanni, di lor natura grifagni(55) rigurgitano minacciosi per tutto, egli constata che il diritto pubblico tedesco è il diritto dell'usurpazione, della rapacità, della prepotenza - racchiuso in quell'abbominando apoftegma loro che: la forza primeggia sul diritto(56); - laddove il nuovo diritto pubblico Romano-Slavo sarà il diritto dell'emancipazione, della libertà, della Nazionalità.
      Giustamente ei quindi sentenzia che "solo per basso rancore contro i sacri nomi d'Italia e di Roma - madri di tre civiltà - gli storici, i filosofi tedeschi s'attentarono menomare, avvilire, distruggere l'origini eroiche de' gloriosi avi nostri. Come che sia più agevole invidiarci l'antiche glorie, che non rapircele." - Ond'è che per questo e per tant'altri rispetti di risentimento legittimo, egli fermamente confida "che gli Italiani non saranno sì ciechi da riscaldare sul proprio seno la germanica serpe, che tante volte e ripetutamente li ha morsi(57)."
      E subito appresso ei soggiunge che "i Tedeschi hanno alla recisa attribuitosi la figliazione di tutta quanta la civiltà moderna, e, senza ridere, appellano indo-germaniche le lingue europee, e il mondo moderno mondo addirittura germanico(58)."


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Testamento politico del generale Garibaldi e lettera memoranda agli italiani
di Enrico Croce
Alberto Savine Editore
1891 pagine 188

   





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