Intimo presentimento dell'Europa avvenire, con esso l'uomo politico s'è immedesimato nell'uomo guerriero; lo commenta, lo illustra e lo completa, palesando più spiccati que' vigorosi lineamenti leonini ch'altri voleva a tutta forza adombrati alle presenti e alle venture generazioni.
Notabile e caratteristico, esso cancella via dalla carta d'Europa e dal novero delle nazioni, due stati usurpatori, violenti, cancrenosi e decrepiti. Ad essi sostituisce nazioni giovani, omogenee, piene d'avvenire, di vigore e di vita, quali la Polonia, i varî stati delle gemine Confederazioni Slave, la Romania, la Danimarca accresciuta, la nuova Ellade rifatta e riplasmata con tutte le sue terre europee ed asiatiche.
E nel vero, qual altro mai potev'egli prescegliere più sublime argomento, e che meglio s'addicesse alle tendenze perpetue della sua grand'anima, e tale ch'ei ci potesse trasfondere il suo core, l'ire sue, le sue aspirazioni inconcusse?
Non è squisito lavoro d'arte, non è elaborata elucubrazione politica, sibbene esortazione generosa alla gente Romana, alla gente Slava.
E tornerà di certo opportunissimo e grato quest'estremo ruggito del lione magnanimo, trammezzo a' codardi belati dell'immenso gregge eunuco ed imbelle.
E voi, o miei Concittadini, accoglietelo con quell'affetto, meditatelo con quell'entusiasmo, serbatelo in core con quell'effusione, ond'eravate soliti ascoltare la venerata parola di lui.
Come il suo esempio fu salutare agli Italiani, così le calde sue raccomandazioni novissime lo sieno oggi a noi tutti Romani e Slavi!
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