Ad essi il promuovere, ad essi il fomentare, per tutti i paesi Romano-Slavi, un gran moto di ressurrezione, di rinascimento politico, letterario, scientifico, industriale, commerciale e marittimo. Giust'appunto come lo Zollverein, o Lega Germanica, preparava l'unità economica, pronuba dell'unità politica.
Egli è perciò che la LEGA FILADELFICA ROMANO-SLAVA - questo parto prediletto della mente di Garibaldi - porrà ogni sua cura a diffondere il sommo e principalissimo concetto della solidarietà fra' due popoli, riannodando più intimamente fra loro ambo le stirpi sorelle.
Essa avrà propria letteratura, suoi diarî e suoi membri in ogni parte d'Europa, che in larga misura spargeranno l'istruzione politica, banditori e propagatori di grandi, utili verità. Con troppi altri più intenti che, per molti rispetti, non accade toccare per ora.
Lega perpetuamente militante, essa cementerà con tutti i mezzi possibili l'unità dei cuori e degli animi, il mutuo accordo fra' Romani e fra questi e gli Slavi.
Essa s'interporrà vigilante a che non sorgano screzi fra le nazioni sorelle, ma segua inalterata e sicura la più perfetta concordia. Essa per conseguenza dovrà comporre tutte le differenze già insorte, o che fossero per insorgere, fra' varî popoli di stirpe romana e fra questi e gli Slavi.
Appena è duopo accennar quindi che uno de' primi atti suoi sarà lo scindere Italia dalla triplice alleanza austro-teutonica.
È virtualmente membro della LEGA FILADELFICA ROMANO-SLAVA ogni cittadino intemerato ed attivo che accetta il suesposto "Testamento politico di Garibaldi", e che promette adoprarsi per quanto gli bastano coll'ingegno, la vita e le forze e gli averi al compimento dell'impresa sublime.
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