In conseguenza riponevo nell'una delle mie due valigie il Testamento politico del Generale.
Ahimè, la fu un'imprevidenza solenne, e male me ne incolse.
Perchè, da quanto seppi più tardi, gli agenti austriaci che mi sorvegliavano in Romania, m'avevano segnalato qual possessore delle piante topografiche di non so quali città fortificate di Transilvania, e d'altri documenti di supremo interesse.
Bisognava rapirmeli o per grado, o per forza, o per astuzia.
E così si fece. Sul tratto ferroviario tra Ancona e Roma le due valigie mi venivano clandestinamente involate.
Oltre l'impareggiabile Testamento politico di Garibaldi; oltre una serie preziosa di sue lettereautografe e di carte altre assai, per me di gran rilievo; quelle due valigie contenevano oggetti di non poca valuta, e indumenti e il mio povero peculio.
Rovina oltre ogni credere morale e materiale per me, non ricco di beni di fortuna, e ch'ebbe conseguenze sì disastrose pel mio avvenire, per la mia pace, per la mia esistenza futura! E fu provvidenza davvero ch'io, a cautela, già m'avessi cavato copia del gran documento, ed altro esemplare lasciatone ad amici fidati in Transilvania!
Qui m'è forza ricordare agli Italiani che il dì non lontano in cui vincitori e trionfanti porranno piede in Vienna - l'esecrata metropoli de' nostri oppressori - quel dì abbiano cura d'investigare anco l'archivio segreto del Ministero dell'interno e della Direzion di polizia di quella città.
E là, frammezzo a documenti altri innumerevoli, rapiti al sacrario domestico di tanti patrioti italiani, si potrà rinvenire e il Testamento politico dell'Eroe nostro e lettere altre non poche che in vari tempi egli m'avea diretto.
| |
Testamento Generale Romania Transilvania Ancona Roma Testamento Garibaldi Transilvania Italiani Vienna Ministero Direzion Testamento Eroe
|