Ecco questa che fu una delle ultime sue lettere;
Livorno, 4 Gennaio 1878.
Caro Signore,
Grazie della lettera e delle profferte gentili. Circa a quanto Ella mi domanda, inviai persona al Municipio a informarsi, e seppi che tutto fu mandato a Roma al comune amico signor Pianciani, comprese le notificazioni richieste.
Quantunque io faccia parte del Consiglio Municipale, non ci vado mai, - perchè di salute malfermo - perchè nella sua maggioranza composto di Moderati e di Clericali; - perchè il Consiglio avendo commesso alla Giunta informarsi di mia salute, mentre io versava in grave pericolo di vita, ella non lo volle fare, ed anzi impedì che il Sindaco lo facesse: quindi io a ragione rifuggo da gente che par animo reo così procede contraria ai sensi di umanità e di cortesia.
Faccian le bestie livornesi strame, etc.
P.S. Prego non mettere su i giornali questa lettera, chè abbastanza quì ho nemici. Addio.
AffezionatissimoF. D. G.
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LETTERA DI GIOSUÈ CARDUCCI
Bologna, 17 marzo 1871.
Mio caro Signore, Tardi (colpa una tal quale letargia morale in cui mi han gittato molti dolori e sventure, alle quali si è aggiunta la perdita del povero e caro Giorgio), tardi rispondo alla sua pregiata e gradita del 25 gennaio cadente, e le ne chiedo scusa, e la prego a perdonarmi.
Al povero Giorgio ho pensato; e gli ho dato una memoria nelle ultime pagine d'una prefazione che mando innanzi a' miei versi, i quali saranno publicati fra 10 o 15 giorni dal Barbera(82).
E ho promesso ai giovani napolitani di fare un canto per un albo intitolato alla sua memoria.
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