Si dice che in Corinto si educhino molte etère in memoria delle loro preghiere a Venere, colle quali una volta salvaron la patria. Altri dicono che ciò sia per fine di commercio. Io direi che ciò sia stato immaginato per dar le leggi alla Grecia(15).
Se tu vai in Sparta, al contrario, trovi che ivi le mogli esercitano un potentissimo impero sui loro mariti. Uno spartano, dopo il suo brodo nero e dopo il suo giavellotto, non ha cosa al mondo piú cara della moglie; né perciò uno spartano è da meno di un ateniese. Io mi ricordo il tratto di una donna di Sparta. Una sua conoscente ateniese, quasi invidiandola, le domandava: - Perché i vostri mariti vi aman tanto? - Perché - essa rispose - le sole spartane sanno dare de' cittadini alla patria. - Detto profondo e vero, perché non può dare al figlio l'educazione di un cittadino colei che ha la condizione e la mente di una serva.
Tu vedrai qui in Italia mille monumenti elevati all'amor filiale, alla pietá maritale, alla caritá patria delle donne; mille volte esse han salvata la patria col loro coraggio, coi loro doni, coi consigli loro. Oimè! la Grecia si è trovata mille volte in simili perigli, e le femmine nostre non han saputo far altro che riempierla maggiormente di lutto, di gemiti e di confusione(16). Ed il piú illustre monumento, che noi abbiamo, è quello che il passaggiero incontra sul Ceramico: alle etère che pregavano Venere per la salute della patria. Vedrai mille monumenti elevati alla bellezza delle donne, nessuno alla loro virtú(17).
| |
Corinto Venere Grecia Sparta Sparta Italia Grecia Ceramico Venere
|