Preparano anche i tarantini una lana colla lanuggine di un'ostrica. Questa lana è molto piú morbida della lana ordinaria; il suo color naturale rassomiglia un tessuto di squame di ferro levigato e di oro, e ne ha in parte anche il lucido(23).
I popoli vicini a Taranto sono utili al suo commercio ed alla sua forza. Al suo commercio, perché, non avendo essi arti, ed abbondando, dall'altra parte, de' prodotti che loro somministra un terreno fertile e coltivato con diligenza, vendono questi ai tarantini a piú mercato e comprano le manifatture piú care. Alla forza, perché, essendo piccoli, divisi, non possono, nemici, dare alcun timore, ed amici, possono accrescergli molto di forza. I crotoniati, i locresi, i reggini, i turii confinano coi lucani, nazione potente e numerosa, che ha i suoi interessi propri e la sua particolar ragione e di pace e di guerra. I tarantini confinano coi turii, coi messapi, coi salentini, cogli appuli, popoli piccioli, i quali non possono far altro di meglio che servire ad una nazione piú grande. I tarantini li contengono colle forze proprie e coll'amicizia de' lucani e de' sanniti, nazioni potenti, non gelose, perché lontane, ed amiche dei tarantini, perché due potenti, i quali non sono gelosi tra loro, si riuniscono sempre, quando vi sieno le spoglie di un altro da dividere.
Tali sono i princípi coi quali Archita ha elevato Taranto al primo grado di grandezza tra tutte le altre cittá di questa parte dell'Italia. Ma egli non si è rimasto a questo, ed ha creduto che nulla si sarebbe fatto, se alla superioritá dell'impero non si fosse aggiunta anche la superioritá della mente e della sussistenza.
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