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      I venditori di frutti nascondono sempre i piú cattivi: pochi eccellenti compariscono sopra. Un giovane si accosta: - Che bei frutti! - Dovrebbe esaminarli; ma l'amica ha detto che son belli: come contradire all'amica? Si comprano dunque all'ingrosso, e si pagan tutti per buoni(32). Nel commercio entrano a calcolo tutte le passioni della vita umana.
      Qui concorrono tutte le donne che voglion far conquista.
      Vuoi tu il racconto di una conversazione tenuta in questo luogo? Vi eravamo io e Nearco. Eccoti cinque giovinetti delle principali famiglie di Taranto. Vi era con loro uno di quei parasiti nobili, i quali vivono alle spalle de' giovani ricchi che adulano. Nearco li conosceva tutti.
      - Addio, Nearco - disse Crobilo. - E cosí? Sei tu divenuto invisibile agli amici. -
      Mnesterietto, sorridendo: - Non sapete che il nostro Nearco è divenuto filosofo? E questo buon ateniese, suo amico e mio, è un filosofo anch'egli... -
      Passa intanto una donnetta. - Addio, Isostasietta! - e tutti le corron dietro. - Cos'è mai? Non ti tratterrai tu oggi un momento con noi?
      - Oh! per me, oggi non posso. Son passata di qui per taluni miei affari, e vado via subito... Son tutta disadorna.
      - Voi siete sempre bellissima.
      - Io veramente non son poi come... Vado alla buona. Ma, vedete, una certa decenza... una certa decenza... Che ne dite, Nearco? -
      CROBILO. Via, via: voi siete sempre cara. Trattenetevi: bevete con noi un bicchiero di vino... Ehi! ragazzo: recaci del vino, ma che sia ottimo, sai! Recaci anche delle ostriche.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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