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      E recaci anche del vino di Grecia. Il vino di Taranto è bello e buono, soave alla bocca, utile allo stomaco, ma è poco fumoso e non dá in testa(34): che ne dici tu, Cleobolo?
      - Io trovo i fichi di Taranto eccellenti quanto quelli di Atene, e gli uomini di Atene stolti quanto quelli di Taranto.
      Da per tutto si acclamano gli stranieri e si sprezzano i compatrioti ed i vicini: nello stesso giorno vogliamo ora brodi bianchi, ora neri; nello stesso momento si vuol bere e caldo e freddo: si ricusa di gustar colle labbra un vino che sia un poco raspante ed acidetto al gusto, e poi si compone l'absirtaca di porro, nasturzio ed acini di melagranata, e si sorbilla come bevanda deliziosa. Che vuoi fare? Tale è la natura dell'uomo. -
      CROBILO. Ehi! ragazzo, altro vino.
      ISOSTASIETTA. Bravo Cleobolo! da vero filosofo... Cosí mi piacciono gli uomini. Dimmi, Cleobolo: vi son molte filosofanti nel vostro paese?
      - Non ne mancano.-
      MNESTERO. Vedi Bacchilide, che passa sotto il portico del tempio di Nettuno?
      ISOSTASOETTA. La vedo. Chi sa che andrá facendo? Pure non dovrebbe esser molto lieta: il suo amante l'ha abbandonata... Era un amante molto tenero e molto ricco.
      CROBILO. Io so che era pieno di debiti.
      MNESTERO. I suoi cavalli però erano i piú belli di Taranto.
      ARGIRIPPO. Io non cangerei i miei coi suoi.
      ISOSTASIETTA. Dunque, caro Cleobolo, ritorniamo al primo discorso. Io voglio venire in Atene, voglio studiar filosofia. Che ti pare? potrei riuscirvi?... Qual è la parte piú bella della filosofia?... quale è la parte piú facile?


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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