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      Ma le ultime turbolenze politiche dell'Italia han fatto perir molti libri nell'incendio de' collegi delle diverse cittá. Oggi la biblioteca di Taranto è la piú numerosa di libri.
      Nel museo vi è un tempio. In esso però non si offrono sagrifici sanguinosi. E quindi è nata quella voce popolare che i pittagorici si astenessero dalla carne. Pittagora reputava utile avvezzar gli uomini a credere che gli iddii non amino il sangue e che non si propizino colla pompa e colla spesa de' sacrifici, ma colla virtú e colla veritá. Sono empi egualmente, dice il nostro Platone, e colui che nega l'esistenza degli iddii, e colui che crede il loro favore potersi comperar coi doni(51).
      Si narra che Pittagora, la prima volta che venne in Italia, predicasse l'astinenza delle carni. Mi hanno raccontato il ragionamento che allora fece agl'italiani, ed io potrei narrartelo.
      - Che ne pensi tu di questo ragionamento? - dimandai a Mnesilla. - Io credo - ella mi rispose - che Pittagora abbia predicata la temperanza, e nulla di piú. Forse avrá predicata anche quella sua sublime legge di giustizia, che lega tutti quanti gli esseri dell'universo, ed avrá detto agli uomini che è ingiusto esser crudele col piú piccolo de' viventi. Quell'insetto, che il vento trasporta, che noi calpestiamo, che non sappiam distinguere dal fango che ci lorda i piedi, quell'insetto ha, al pari di noi, una vita ed un diritto alla vita; e tu, uomo, disprezzandolo, ti avvezzi ad esser ingiusto e crudele: prima lo sei coi bruti; a poco a poco lo sarai coi tuoi simili, coi tuoi fratelli, col padre tuo.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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