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      - Ma come sai tu che tutto è uno?
      - Tu a me dimandi questo? Dovrei io dimandar a te: - Come sai che vi sia piú di uno? - Tu distingui le cose, seguendo le diverse sensazioni che esse producono in te; ed asserisci l'acqua e l'aria esser due, perché quelle sensazioni, che desta la prima, son tutte diverse da quelle che ricevi dalla seconda. "Tutto è acqua", diceva il vostro Talete; "tutto è aria", sosteneva Anassimene; "tutto è in piccolo qual apparisce in grande", diceva Anassagora. Essi credono scomporre la natura, e non scompongono che le sensazioni proprie. Ma, dimostrato una volta che queste nostre sensazioni non esistono negli enti che son fuori di noi, è necessitá dire: - Tutto va bene, finché vi sono sensazioni da scomporre. - Se vorrete esser ragionevoli, confesserete di aver tanti elementi quante sono le sensazioni che voi non potete suddividere. Oggi Talete vi dice che la terra non è altro che acqua condensata, ed eccovi scancellato il nome della terra dalla lista degli elementi; dimani un altro scoprirá che l'acqua non è che aria resa piú densa dal freddo, e voi sarete costretti a scancellare anche l'acqua. Vi sará però un termine, oltre del quale è negato il progredire. Tutto ciò, che tu non potrai sentire, non sará possibile neanche dividere, e quello appunto sará il vero elemento, l'ente che veramente esiste. Ma allora una nebbia densa, impenetrabile ti coprirá; tu non potrai dir piú né due, né quattro, né dieci: un solo ente, se sarai savio, tu potrai affermare, perché un solo è necessitá che esista, ed un solo può bastare a produrre l'infinita varietá di tutte le tue sensazioni.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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