Se mai volete ricercar la natura sensibile delle cose, vi sará permesso di paragonar le vostre sensazioni medesime, e trovar tra esse talune relazioni, onde sappiate quali esistono insieme, quali si soglion succedere, e cosí abbiate in voi stessi una scienza, la quale, se non sará simile alle cose, rassomiglierá però alle vostre sensazioni e vi servirá per gli usi della vita.
Ma, per procedere con sicurezza in tali ricerche, era necessario formar i generi e le specie, onde, passando dalle cose generali alle particolari, si potesse comprendere la natura di ciascuna. Noi chiamiam questa parte della dialettica "scienza delle categorie". Il nostro amico Archita l'ha esposta in un libro sulla natura degli universali. Abbiam anche di lui un libro sulla filosofia istrumentale, due altri sull'ente, sul principio, sui contrari. Egli ha trattate quasi tutte le parti della dialettica; e questi suoi libri sono riputati i migliori di tutti gli altri(76).
Altri si sono occupati, dietro queste categorie, a fissar le leggi de' nostri giudizi e dei ragionamenti nostri; ed hanno insegnati i precetti per evitare gli errori, i quali tutti riduconsi a due: o a conchiuder meno di ciò che si è stabilito per principio, o a conchiuder piú.
Siccome la veritá non si può comunicare ad altri se non per mezzo della parola, e della parola abbiam bisogno anche per ragionar con noi stessi; siccome il retto uso della medesima diventa per ciò grande istrumento a conoscer la veritá, e l'abuso sorgente funesta di infiniti errori: cosí molti se ne sono utilmente occupati; e tu vedi qui riuniti ai dialettici anche coloro che si chiamano "grammatici".
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Archita
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