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      Questo Nume produce il Fato, che altro non esprime che i decreti istessi della divinitá; decreti immutabili perché veri, eterni perché immutabili, buoni perché fatti.
      Iddio dunque è la vera, è la sola intelligenza. Gl'italiani si guardano bene di chiamar l'uomo "possessor d'intelligenza"; lo chiaman solo "possessor della mente", perché questa parola esprime presso di loro il pensiere; e dell'intelligenza lo dicono soltanto partecipe, quasi di una cosa comunicatagli dalla divinitá. Idea ammirabile, la quale, mentre par che abbassi l'uomo, lo innalza, e sublima le sue cognizioni fino alla divinitá, da cui pare che tutte le veritá si debbano ottenere(119)!
      Cratilo ha esaminate le origini della lingua nostra, ed al certo non vi ha ritrovate tutte queste idee(120). Ora fingi per poco un filosofo, il quale sorga in una nazione, ove si parli questa lingua. La lingua presto o tardi genererá nella sua mente pensieri simili alle parole. Tu sai che queste non solo sono segni ed effetti de' nostri pensieri, ma bene spesso anche istrumenti e cause dei medesimi; e, se talora avviene che pensando siam costretti a parlare, avviene anche piú spesso che parlando siam costretti a pensare in un modo corrispondente. Se un viaggiatore, che venisse in Italia, non vi trovasse una scuola pittagorica, udendo parlar gl'italiani, potrebbe facilmente indovinare che essa o vi sia stata o dovrebbe tardar poco a nascere.
      Ecco quello che posso dirti sulla persona di Pittagora, dandoti piuttosto il giudizio mio che le opinioni altrui.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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