E, siccome tu non puoi negare che quell'eterna circolazione che si osserva in tutte le cose sensibili, mentre cangia la loro apparenza, non toglie nulla della loro natura, che è nel moto; cosí l'altra circolazione delle menti, mentre áltera la loro maniera di esistere, non estinguerá mai loro la facoltá di pensare.
Un'intelligenza è necessaria in tutto l'universo; un'intelligenza è necessaria in ciascun essere che ha vita, poiché ciascuno di essi ha fine, ha mezzi, ha rapporti, ha ordine, ha leggi. Questa intelligenza non può esser che una: se fossero due, vi sarebbero due fini, due ordini, due leggi, due esseri, due universi. Se questa mente fosse una parte di me, simile al mio braccio, in cui io distinguo le varie pari ed assegno a ciascuna il proprio officio, vi si potrebbe domandare: - Ma quale è mai, tra queste parti, quella che comanda? - E voi non la trovereste per certo. Che se anche si volesse immaginar un comando, il quale risulti dalla concordia di molte volontá, come avviene nelle nostre assemblee, voi dovreste allora immaginare che ciascuna parte avesse un'intelligenza propria: ciascuna parte dovrebbe volere, ciascuna parte dovrebbe sentire. Avverti tu in te stesso esser molti che sentono? Quando la tua mano tocca i vari lati di una piramide, se ciascuna delle sue parti sentisse per sé, se la mano fosse essa stessa l'essere pensante e non l'instrumento di tal essere, ciascuna parte della mano tua dovrebbe o sentir tutta la piramide o quella sola porzione della medesima che cade sotto l'immediato suo tatto.
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