Pagina (144/772)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Eccoti dunque prima le famiglie e poscia le cittá. Ma tu non darai questo nome ad ogni unione, come non chiamerai "colomba" i pezzi tutti de' quali Archita la deve comporre, ma che non ancora ha uniti ed ordinati: vi saranno gli uomini, ma non vi sará ancora la cittá. È necessario che tu dia a questi uomini un fine comune, una legge ed una mente, onde possano diventare un essere solo ed acquistare una vita. Ma, quando tu vorrai ordinare la cittá, ti rammenterai che il fine, che tu devi proporti, è sottoposto ad altri fini, e che le leggi, che tu vorrai comporre, non possono esser contrarie alle leggi di tutte le altre cose; onde la tua unione non sia o dagli uomini abbandonata, o dall'urto e dall'impeto delle cose contrarie distrutta.
      I nostri tu trovi primi tra coloro, i quali in condizione privata si sono occupati della natura delle migliori leggi e degli ottimi ordini civili. Tu troverai piú antichi legislatori, ma non piú antichi scrittori di legislazione: esistevano gli esempi, ma nostra è la gloria di averne prima stabiliti i precetti(142). E non ti negherò che questa scienza ci costa molto caro, poiché i primi incentivi a coltivarla li dobbiamo a quelle funeste vicende politiche, dalle quali queste nostre cittá sono state agitate e sconvolte. Voi allora vivevate in pace, voialtri greci; e, composte una volta le crudeli dissensioni degli Eraclidi, distrutti li funesti successori di Tieste e di Atreo, voi per molto tempo non aveste altri esempi di turbamenti politici che quelli che vi presentavano sulle scene i vostri tragici.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





Archita Eraclidi Tieste Atreo