Ma questi potevano ben difendere Aristodemo dalla vendetta de' cumani: chi difendeva però Cuma dalle offese degli stranieri? I nostri di Capua le mossero guerra. Aristodemo fondava le sue speranze negli alleati, e sopratutto in Tarquinio, che allora regnava in Roma. Tarquinio perdette il trono: Aristodemo fu vinto ed ucciso. Per qualche anno si ristabilí in Cuma l'apparenza degli antichi ordini. Dico "l'apparenza", perché i costumi, da' quali nascono gli ordini, non vi eran piú: Cuma finí coll'esser preda de' capuani(162).
Tenete sempre presente, o giovani, alla vostra mente questo esempio, e domandate a voi stessi: - Chi spinse gli ottimati di Cuma all'insolenza, all'orgoglio, all'oppressione de' loro concittadini? - La voluttá. - Chi li rese imbecilli e vili, a segno da non poter resistere all'usurpatore, da non potersi neanche vendicare? chi stabilí in Cuma la tirannide? - La voluttá. - E chi rovesciò Cuma e questa tirannide istessa? - La voluttá. - Il tiranno la credeva conducente ai suoi disegni, sol perché gli dava l'apparente sicurezza del momento; ma egli rassomigliava quell'uomo, il quale crede di prolungare la sua vita, mentre scava il fosso nel quale deve esser seppellito. La pubblica lussuria è funesta alle cittá ed ai re, e punisce egualmente, piú crudele delle armi, e coloro che hanno usurpata la libertá, e coloro che non han saputo difenderla.
- Dunque, o Ponzio, qual credi tu che sia la virtú?
- Nient'altro che temperanza ed amor del lavoro.
- E queste cose - soggiunse Platone - sono verissime.
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