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      Cosí ragionando, noi c'inoltravamo verso la sommitá di un colle, donde si dominava coll'occhio ed il corso tortuoso del Casuento(172), che scorre poco lontano dalle mura di Metaponto, ed il pomposo semicerchio che formavano tra l'occidente ed il settentrione i monti, che, incominciando dalle terre degl'irpini, segnano i confini de' lucani e giungono al mare, donde, ripigliando il loro corso, si stendono fino alla punta piú meridionale dell'Italia.
      - Sediamo - disse allora Nicocle; - godiamo lo spettacolo di un ampio orizzonte. Tu vedi sotto di te quella regione che chiamavasi Chonia, indi chiamossi Enotria, e forse fu la prima ad avere il nome d'Italia(173). Qui narrasi che prima regnasse Saturno e vi introducesse tra gli abitanti, ancora selvaggi, l'arte di seminare il frumento e di piantar le viti. La fertilitá di questa regione, l'abbondanza del formento e del vino, l'eccellenza de' vitelli, che pascolano per le sue grasse campagne, le fecero acquistare i nomi che ti ho detto(174). In questa regione č stata la bella etá dell'oro. Oh, quanto i tempi sono cangiati! quanti popoli si sono succeduti l'uno all'altro, accumulando ogni giorno nuovi mali sopra una terra, che pareva destinata dalla natura a render felici i suoi abitatori!...
      - O Nicocle - ripresi io, - tu non mi sfuggirai. lo non saprei rimaner nell'incertezza in cui mi lasci sul conto di Omero. -
      Ed egli: - Tu forse non sai che sei qui come Giove sul vertice dell'Ida: tu hai sotto i tuoi piedi e greci e troiani. Questa terra, giá lo sai, ha raccolti ed i primi ed i secondi.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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