I tarantini vinsero e fondarono questa nuova cittá, cui diedero il nome di Eraclea. Siri è rimasto suo porto(182). Questa cittá è la mèta del viaggio di Archita e di Ponzio. I concili delle cittá italiane si raguneranno tra pochi giorni. A me pare di essere ne' giuochi olimpici. Vi vedi riuniti i principali per sapienza e potere di tutte le cittá; una folla di popolo infinita; e non mancano quei giochi e quei spettacoli che seguon sempre la folla. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . In questo punto il testo ci abbandona. Nulla sappiamo di ciò che si trattò ne' concili di Eraclea. Degli altri storici che hanno narrati gli avvenimenti di quei tempi e di quelle regioni, non sono pervenuti a noi altri che Diodoro siciliano e Giustino, dai quali non si raccolgono che poche, interrotte, oscure memorie. La storia della Magna Grecia prima di Anassilao è quasi favolosa. Pare che primeggiassero, tra tutte le altre cittá, Sibari, Crotone, Locri e Metaponto. Ma, nell'epoca di Archita, Sibari non esisteva piú e Metaponto era dominata dai tarantini. Anassilao elevò Reggio al primo grado di potenza; s'impadroní di Messina; assediò Locri, e forse, senza la mediazione di Ierone, signore di Siracusa, l'avrebbe presa; vinse i crotoniati, e tentò di far riedificare Sibari, richiamandone gli abitanti dispersi, onde far risorgere in tal modo una rivale di Crotone; ove non poté giugnere colle armi tentò estendersi col commercio, e stabilí una colonia in Pixunto, sulla costa de' lucani che riguardava il mar Tirreno.
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