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      La sollevazione dei bruzi fu sollevazione di libertá, e pare che fosse stata spinta fino a quegli estremi che toccano l'anarchia e che si fosse comunicata a molte altre cittá, specialmente ad Eraclea, dove il popolo uccise tutti gli ottimati, e tra gli altri Filolao, accusato di ambir la tirannide. Questa parte della nostra storia è la piú confusa ed oscura. I pittagorici dovean esser nemici di Dionisio, perché erano nemici di quello spirito di oclocrazia che Dionisio ed i bruzi fomentavano, e perché predicavano l'unione tra i popoli d'Italia. La storia ci ha conservata qualche memoria delle sollevazioni che Dionisio suscitò da per tutto contro i pittagorici. Polieno ci racconta che Eufemo, capo del collegio pittagorico in Metaponto, meritò lo sdegno di Dionisio appunto per quelle massime che si opponevano alli suoi disegni. Questi è quell'Eufemo, che, condannato a morte, chiese tre mesi di tempo per poter andare in Samo, sua patria, a dar ordine ai suoi affari. Eurito, suo amico, si costituí in carcere per lui. Eufemo ritardò qualche giorno a ritornare, e l'amico sarebbe morto, se lo spettacolo di tanta amicizia non avesse commosso Dionisio a segno di desiderare di esser ammesso per terzo fra loro. Dionisio, coi suoi disegni e coi suoi tentativi, non si rimase tra i confini della Magna Grecia. Egli dichiarò la guerra agli etrusci e saccheggiò il tempio di Argilla. I siracusani erano giá padroni d'Ischia. Fondò delle colonie sull'Adriatico, e vi è molta probabilitá che Ancona sia stata fondata da lui.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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