Allora voi conoscerete l'arte e potrete giudicar l'artefice.
Non vi aspettate però, o Cleobolo, o Nicerato, che io vi narri la storia della pittura vostra. Voi greci ignorate tutte le cose antiche; né vi dispiaccia se vi ripeto ciò che i sacerdoti egizi dissero giá al vostro Solone: - Voi siete sempre fanciulli(286). -
Credete la pittura poco piú antica del fratello di Fidia, di quel Panco, che dipinse ne' portici della vostra Atene la battaglia di Maratona, e vi riempí di stupore per la rassomiglianza che seppe mettere nelle immagini de' vostri duci e de' capitani nemici. Ignorate che la pittura era giá grande in Egitto, nell'Asia, e specialmente in Italia? Voi dite che Polignoto di Taso sia stato il primo che abbia saputo dipingere una bocca aperta ed imitare i denti; ed intanto qualche olimpiade prima di lui Panco avea dipinti ritratti pieni di veracitá! A voler credere ai vostri racconti, dunque, tra voi il difficile si è fatto prima del facile! E, risalendo ai tempi piú antichi, poco innanzi Panco fate vivere quel Cimone cleoneo, che primo distinse nelle membra le articolazioni e nelle vesti le pieghe ed i seni; e di poco poco piú antico di Cimone è quell'Eumaro ateniese, che primo distinse il maschio dalla femina, cioè (perché non dirlo apertamente?) che primo inventò la pittura! In sí breve tempo, dunque, in tre o quattro o cinque etá di uomini, e sien pur dieci, pare cosa verisimile che la pittura abbia potuto aver tra voi ed il primo nascimento e l'ultima perfezione?
In Italia abbiam pitture eccellenti, le quali precedono di quasi trecento anni quel Bularco, che vivea nell'ottava vostra olimpiade e vendette a peso di oro a Candaule, re di Lidia, una tavola in cui era dipinta la battaglia de' magnesi.
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