Ogni parola è simbolo, e simbolo convenzionale, di una cosa; ed a voi è permesso accrescer quanto vi piace il numero de' simboli vostri. Non cosí il pittore. Le sue immagini non sono arbitrarie; e molte non può farle, perché non può dare alle medesime ciò che si trova nell'originale. Non potrá dipingere il calore, il fresco... Che fará dunque per farsi intendere? Invece del calore, ti dipingerá un gran tratto di sabbia bianca, infocata, nella quale tu vedi qua e lá qualche albero scolorito, polveroso; i campi dell'aria avranno una tinta gialliccia; non vi vedrai né svolazzare un uccello né spirare un'aura; poche nuvole, rade, bianche, simili a fiocchi di lana, staranno immobili negli estremi punti dell'orizzonte; e sotto un albero vedrai sdraiato un uomo seminudo, colla pelle adusta e nera, che terge il sudore delle sue membra e tramanda per le fauci aperte ed inaridite un respirar frequente, segno dell'ambascia in cui è tutta la sua vita. Tu non vedi il calore; ma, vedendo il quadro, tu ben dici: - Ecco gli effetti, ecco la sensazione del calore.-
Molte cose può dipingere il poeta, che non può esprimere il pittore, cui spesso nuoce il voler esser troppo poeta. Puoi ben coi carmi presentar al tempo istesso due idee diverse: non vi è pericolo che si confondano, e, non potendosi confondere, accresceranno il diletto che vien dal contrasto. Ma guardati di metter nel quadro, che or ora hai dipinto, la limpida e fresca onda di un ruscello: essa intiepidirebbe l'arsura che tu vuoi esprimere.
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