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      Le stesse dimande si fanno a tutte le sètte; a quale prima a quale dopo, che importa? Questa differenza vien dai vari punti donde s'incomincia.
      La filosofia nostra ha incominciato dalle sensazioni, e dalle sensazioni piú grossolane. Prima di occuparsi delle idee della nostra mente, ha tentato spiegar la natura. Conoscer i primi elementi delle cose è stato l'oggetto della nostra prima filosofica curiositá. Si è dato l'onor del primato all'acqua, poscia all'aria. Tu ben vedi come si passa dalle sensazioni piú grossolane alle piú sottili. Democrito e Leucippo le hanno assottigliate anche di piú, ed hanno detto "gli atomi". Eccoci al limite estremo delle sensazioni, donde incominciano le idee. È surto Anassagora, ed ha proclamato il primo la mente e, quasi nesso tra la mente e la materia sensibile, l'"omeomeria".
      Intanto la scuola italiana (forse negli antichissimi tempi, de' quali si è perduta la memoria, avea compíto anche essa il corso della greca: non si giunge alle idee senza prima passar per li sensi), la scuola italiana moveva le sue filosofiche ricerche dalle regioni dell'intelletto. Primi gl'italiani diedero opera alle matematiche, e ne fecero un istrumento principale della loro filosofia(356). Separarono ciò che appare da ciò che è: nella loro mente non rimasero che idee, ed ogni idea fu inseparabile da un numero. Non ti pare che questa sia la piú sublime veritá che abbia scoperta l'ingegno umano? Fingi un uomo, il quale abbia due volte sole la stessa sensazione: nel secondo istante della sua vita egli giá avrá l'idea del numero.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





Leucippo Anassagora Democrito