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      Ma forse verrá un giorno, e qualche dio o qualche uomo piú favorito da Dio alzerá quel velo che ancor ricopre i segreti della natura(386).
      Tutto dunque nel mondo sensibile è apparenza, tutto è illusione; e la vita dell'uomo non è che nella sua mente. Ma quell'istesso eterno architetto, che ha data all'uomo una mente atta a conoscere il vero, ha poscia dato a questa mente un corpo, quasi organo a poter sentire quelle illusioni che pur producon piaceri, e quasi istrumento dell'anima a poter esercitare quella virtú che sola può formare la nostra felicitá. L'uomo è la piú bell'opra della divinitá: l'uomo che pensa è la prova della di lei intelligenza; l'uomo che sente è la prova della di lei bontá; e l'uomo virtuoso... l'uomo virtuoso è simile a Dio
      .
      Qui Timeo, dopo breve pausa, incominciò a parlare dell'uomo, la di cui esatta cognizione comprendeva, a dir di lui, la cognizione della natura e di Dio. Parlò delle parti che compongono il suo corpo; parlò del cervello, sede di quell'anima che partecipa della natura del "sé", cioè della ragione; parlò del cuore, sede dell'altra anima il di cui carattere è l'irascibile, ed è quasi il campione della prima; e del fegato, ove risiede il principio della nostra concupiscenza. Ti parea di veder sotto i tuoi occhi scomporsi un uomo, ed additartisi l'origine di tutte le vene, il corso di tutti i nervi: spettacolo veramente ammirabile, il quale, mentre vi mostrava la fragilitá di questa macchina nostra, sollevava la mente alla contemplazione de' sublimi fini che la natura con sí deboli mezzi e tanto caduchi avea saputo conseguire!


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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