Le madri sannite esercitano i figli fin dalla prima etá nei piú duri lavori della campagna, ove vivono leggermente vestiti, in modo che tu non li puoi distinguere dagli schiavi, dividendo con essi tutte le opere della pastorizia e dell'agricoltura(448).
La padrona della casa, dalla quale io ti scrivo, è sorella di Ponzio nostro, ed è veramente sua sorella. Quando non ha altro in che esercitare l'ultimo de' suoi figli, gli comanda di portar legna(449). Ciò mi destò sulle prime qualche meraviglia, ed in veritá mi pareva soverchio. Ella se ne è avveduta, e mi ha detto: - La vita umana è simile al ferro: coll'esercizio si consuma, è vero, ma utilmente; se non lo eserciti, la ruggine se lo mangia inutilmente e piú presto(450). A te forse sembra strano, o ospite, che il figlio di un larte(451), il nipote di Ponzio, si educhi non altrimenti che il figlio del nostro povero e buon vicino Calvo; ma io ti dico che il nipote di Ponzio ha bisogno di cura maggiore per avvezzarsi da questa etá a fare ed a soffrire ciò che gli iddii vorranno che faccia e che soffra quando sará adulto. La sola necessitá insegna quanto basta al picciolo Calvo. Che altro gli rimane a sapere fuorché l'arte di non farsi corrompere dalla prosperitá, se mai gl'iddii gliela vorran concedere? Ma la prosperitá è rara: piú frequente è l'avversitá, e piú necessario in conseguenza è l'insegnare a tollerarla ed a vincerla a coloro i quali, avendo avuta la fortuna propizia nella fanciullezza, hanno piú da temerne che da sperarne nella gioventú e nella vecchiaia.
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