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      LXII
     
      DI CLEOBOLO A PLATONEARRIVANO IN BOIANO DUE LEGATI DI ROMA
     
      [I romani - Loro territorio - Loro necessitá economiche - Da esse sono spinti alle prede e quindi alla vita militare - Errori politici dei sanniti nei riguardi di Roma.]
     
      Son giunti in Boiano due legati di Roma. Si dolgono in nome del loro senato, perché, mentre esso ha pace ed amicizia col Sannio(503), i sanniti di Capua e Cuma abbian ricusato di somministrare il grano del quale Roma ha bisogno per l'annona.
      Abitano i romani un territorio fertilissimo ed amano naturalmente l'agricoltura; ma, distratti da eterne guerre, non possono sussistere senza il prodotto delle terre altrui. In due secoli hanno sofferta moltissime volte la carestia, della quale usano a vicenda or la plebe per tumultuar contro i padri, ora i padri per impor giogo piú pesante alla plebe. È per essi necessitá rubare o comprare; e gli abitanti della Campania, i quali sanno tali loro bisogni, fan nascere ogni giorno mille pretesti onde poter vendere a maggior prezzo il loro grano.
      - Vedi - mi ha detto Ponzio - due cose in apparenza leggerissime, ma che posson divenir cagioni di avvenimenti gravissimi. Un popolo naturalmente bravo, se vorremo vincerlo per fame, diventerá tutto soldato; ed i soldati, per nuova fame, diventeranno tutti eroi. Forse un giorno gl'italiani si pentiranno amaramente per aver negata a questo popolo la sussistenza, perché lo avranno cosí avvezzato a rapirla.
      Quei nostri i quali abitan la Campania, divenuti mercatanti, obbliano di esser sanniti.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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