Pagina (497/772)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Vorreste voi forse farmi credere che i vostri avi abbian spediti legati in Atene per apprender l'arte di camminare, di mangiare, di bevere?
      Vedete dunque che una parte delle vostre leggi è piú antica della cittá vostra. Un'altra è sicuramente piú antica di quei dieci che voi dite aver imitate le leggi di Atene. Voi mi avete recitate le leggi de' dieci e quelle dei re, le quali dite esser state raccolte da Sesto Papirio sotto il regno del buon Servio Tullio(545). Alcune, che voi recitate tra quelle, le ripetete anche tra queste. Tali sono tutte quelle che regolano gli auspíci, le assemblee del popolo, il diritto di giudicar della vita di un cittadino, e che so io? Queste dunque giá esistevano in Roma; ed era superfluo correr tanti stadi e valicare un mare tempestosissimo per prenderle da un popolo che non le avea.
      Dividete le vostre leggi in quattro parti. Giá ne abbiam due le quali non possono esser greche. Delle leggi che rimangono, alcune son tali che non si possono imitare da nessun altro popolo, perché dipendono dalle idee, dai costumi, dalla religione del popolo pel quale son fatte. Voi per legge non seppellite l'uomo morto per fulmine: a noi non è vietato seppellirlo. Voi ne' funerali non adoprate vino: noi ne adopriamo. A voi è vietato polir il rogo coll'ascia: chi lo vieta a noi? E difatti, per trasportar queste leggi da una cittá ad un'altra, è necessario trasportarvi al tempo istesso pensieri, costumi, religione, e che no? il che né i vostri dieci han fatto, né verun altro legislatore ha potuto fare giammai.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





Atene Atene Sesto Papirio Servio Tullio Roma