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      Tali costumi furono in parte simili ed in parte diversi. Popoli, ch'erano tanto vicini per abitazione, che derivavano dalla stessa origine, che avean la stessa religione, non potevano aver né tutti i costumi diversi né tutti simili. Aveano la stessa lingua, ma non gli stessi interessi; simili le leggi, ma non simili i magistrati; la stessa religione, ma non eran gli stessi gl'iddii protettori di ciascuna cittá; la stessa origine, ma le vicende, che avea sofferto la loro patria, erano state differenti. Interessi, vicende, magistrati, iddii diversi han cangiate le apparenze; ma la natura intrinseca delle cose è una, ed è la stessa in tutta l'Italia. -
     
     
     
      LXVI
     
      DI PLATONE A CLEOBOLO
     
      [Incapacitá del popolo a giudicar cose che richiedano animo scevro da passioni - La repubblica ateniese è stata perduta dai Cleoni e simili oratori - Nei pubblici concili non si deve dar voto ai giovanetti - Simiglianza tra gli ordini romani e quelli spartani - I migliori ordini pubblici sono inutili se non si affidano ai migliori cittadini - Piú facile trovare uomini ottimi nelle democrazie che non nelle oligarchie; ma quelle piú facilmente si corrompono - Come evitare gli scogli delle oligarchie e delle democrazie - Quel che è maggiormente commendevole negli ordini romani è la perpetuitá del senato - Roma ha saputo riunire il numero (il senato) e l'unitá (i consoli) - Se e fino a qual punto gli ordini romani convengano alla Grecia - Lo scetticismo dei greci rende difficile a un legislatore trovare un addentellato per nuove leggi - La forza, diritto primitivo dei romani - Il dominio ottimo - La riunione dei forti, prima in famiglia, poi in tribú e in cittá - Uniforme, fino al sorgere della cittá, il corso delle nazioni: il diverso atteggiamento dei servi e dei clienti, ossia delle plebi, rende diversa la vita dei vari popoli - Nella lotta tra ottimati e plebe sta la vita di tutte le nazioni - In esse tutte da un'estrema barbarie si giunge a un'estrema licenza - Necessario è cedere alla plebe, ma non piú di quanto effettivamente le bisogni - I due cardini, su cui poggia Roma, sono la religione e gli usi dei maggiori.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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