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      Noi non abbiamo la costituzione di Roma. Per accrescer le nostre forze e poter conquistare, dovremmo esser riuniti; né lo saremo se non sotto il governo di un solo.
      A conservar l'equilibrio sarebbe necessario un terzo popolo, il quale, potente ed istruito de' suoi veri interessi, prestasse aiuto a qual de' due vedesse in pericolo di esser oppresso. La Sicilia riunita potrebbe sospendere il decreto del destino che minaccia l'Africa e la Grecia e l'Italia. Ma vedi tu come son gli uomini e le nazioni! Se si proponesse ai greci, ai cartaginesi, agl'italiani di riunir la Sicilia, né gl'italiani né i cartaginesi né i greci avrebbero che rispondere in contrario, ma vi lascerebbero dire e correrebbero forsennati a battersi per conquistarla.
      Rimarrá un solo popolo dominatore di tutta la terra, innanzi al di cui cospetto tutto il genere umano tacerá; ed i superbi vincitori, pieni di vizi e di orgoglio, rivolgeranno nelle proprie viscere il pugnale ancor fumante del sangue del genere umano; e quando tutte le idee liberali degli uomini saranno schiacciate ed estinte sotto l'immenso potere che č necessario a dominar l'universo, e le virtú di tutte le nazioni prive di vicendevole emulazione rimarranno arrugginite, ed i vizi di un sol popolo e talora di un sol uomo saran divenuti, per la comune schiavitú, vizi comuni, sará consumata allora la vendetta degli dči, i quali si servono delle grandi crisi della natura per distruggere, e dell'ignoranza istessa degli uomini per emendare la loro indocile razza.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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