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      Nelle vergini, forme naturalmente piú morbide ed estrema impazienza di piacere farebbero diventar la bellezza quasi effeminata, se non fosse rinvigorita dagli esercizi generosi, coi quali l'educazione le avvezza a concorrere e vincer nel concorso gli stessi uomini, ed animata dall'amor della gloria e della patria. Dall'un lato e dall'altro vedi volar sguardi, or languidi, or vivi; sospiri or di desiderio, or di speranze, or di timori; taciti voti e tacite promesse piú eloquenti di ogni discorso. L'amore e la virtú si abbracciano, la gloria sorride, la patria trionfa.
      I giudici siedono. Al suono di maestosa musica militare si avanzano i duci, aventi in mano il registro de' nomi di que' prodi che, sotto le loro bandiere, sotto gli stessi loro occhi, hanno ben meritato della patria. Oh! come il palpito cresce in ogni petto!... Silenzio! Udiamo il precone che proclama i nomi de' prodi!... - Marco Gellio figlio di Caio... -
      Il precone non ha ancor finita la proclamazione della sentenza, e giá il suolo č coperto di un nembo di fiori. Ciascuno de' giovani ha giá gettata la propria ghirlanda alla bella del suo segreto sospiro. Giá sono nel mezzo dell'anfiteatro; giá ciascuno ha per mano colei per cui solamente ha desiderata e gli č cara la vittoria. Parte delle madri segue le figlie; parte corre ad abbracciare la madre del giovinetto, nuovo loro genero; i padri si congratulano a vicenda; tutta l'arena rimbomba de' nomi de' vincitori e delle belle; e l'eco li ripete fin dagli antri del vicino Matese.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





Gellio Caio Matese