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      Voi donne prendete egualmente in mala parte ed il silenzio, e la lode, ed il biasimo che si dá alle altre donne; perché all'amore il primo non basta, si offende della seconda, e spesso sospetta del terzo. Ma tu, Mnesilla, sei una donna simile a tutte le altre? Sei tu solamente amata?
      Non ti negherò che qui in pochi giorni ho conosciuto molte donne. Le donne forman da per tutto la metá della specie, ma in una cittá qual è Capua occupano quattro quinti della vita umana. Ne ho conosciute moltissime, ed ai detti ed all'opre sembrano tutte della stessa etá.
      - Che bel giovine è mai questo nostro Cleobolo! Quanti anni avete? Fate all'amore? Quante infedeltá avete commesse alla vostra bella? Vi tratterrete in Capua? La tale vi par forse bella o brutta? Chi vi acconcia i capelli? Vi piacciono queste gioie? Non sono della piú squisita eleganza? E il colore di questa veste? - Queste dieci o dodici interrogazioni, ed altre venti o trenta simili a queste, alle quali il piú delle volte o non aspettan risposta, o non si deve dar risposta, formano il soggetto de' discorsi di tutte. E se taluno per sua disgrazia si annoia, si dice ch'è o un fanciullo o un pedante il quale non sa piacere alle donne; e siccome il piacere alle donne forma quattro quinti dell'occupazione della vita, si dice che quell'uomo non sa vivere. In una cittá come Capua il saper vivere non ha che due sole parti: o piacere alle donne o ingannar gli uomini.
      Una di queste donne, nel primo giorno che fui in sua casa, mi parlò per due ore delle sue vesti, della sua toletta, delle sue gioie.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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