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      È un male gravissimo che li primi si dian tutti a fare il mestiere degli ultimi; e questo male avvien sempre quando è moda dir delle novitá. Né minor male è quando s'impedisce agli ultimi di svilupparsi. Allora la societá riman barbara: nel primo caso diventa anarchica.
      L'opera de' conservatori è quella di mantenere il mezzo; e questo mezzo si mantiene esattamente quando si separano le cose. Il popolo deve ripetere: per far che non tenti d'inventare, è necessario istruirlo. Chi non sa, vuol sapere. Ma il popolo non inventerá mai né sulle cose fisiche né sulle metafisiche: il popolo inventerá sempre sulla politica e sulla morale, perché queste son cose che vede, che sente. Dunque istruirlo nella morale. E vedi l'ordine della provvidenza esser tale che, mentre tutte le altre cose sono disputabili, la sola morale può esser certa ed eterna. Ma, per non impedir il progresso, è necessario separar la morale pubblica e privata da tutto ciò ch'è cangiabile, onde non avvenga, come spesso è avvenuto in Atene, che, per aver un uomo conosciuto l'ecclissi, è stato condannato quasi uomo che negasse l'esistenza di Dio e delle virtú.
     
     
     
      LXXIV
     
      DI CLEOBOLO A PLATONESUGLI ANTICHI ABITATORI DELL'ITALIA
     
      [I sanniti non credono le loro cittá d'origine greca - Come Ocello intendesse l'eternitá del mondo - Esso è molto piú antico di quel che narrano gli storici greci - L'Etna, il Vesuvio e loro remotissime eruzioni - I fossili dei monti salernitani - Antichitá dell'Italia - Meno antica la Grecia - Tucidide e suo scetticismo sulle colonie greche anteriori alla guerra di Troia - Tardi i greci son venuti in Italia - Né primi padri dei greci e degl'italiani sono stati i Galli - Antichissimi, al contrario, i sicani, da cui derivarono i sabini, da cui a lor volta i sanniti - Non perché nomi di popoli italici sian comuni a popoli greci, quelli derivaron da questi - Dispute tra i vari popoli sull'antichitá rispettiva - Accordo perfetto fra le tradizioni italiche e greche e la natura - Dovunque si scorgon le orme d'un popolo del settentrione venuto ad abitare Italia e Grecia - Perché i lucani sian detti "bilingui" - Origine delle lingue - I dialetti greci e italici - In tempi antichi si parlò in Italia una sola lingua - Ciò che ne restasse ai tempi di Platone - Anche in Grecia esisté un'unica lingua antichissima, cominciata a guastarsi poco prima della guerra di Troia - Il diluvio di Deucalione e suoi effetti in Grecia e in Italia - Un grande impero, che si estendeva dallo Scamandro alle Alpi, fu sfasciato nell'etá precedente alla guerra di Troia, alla quale sottentrò un periodo barbarico - Carattere barbarico degli eroi omerici - Provvidenzialitá delle guerre - L'antica Grecia fu l'Italia - Piú remota della greca è, a ogni modo, la civiltá italica - Riepilogo.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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