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      Tutte quante voi siete, non esistete che da ieri l'altro; nessuna di voi ha potuto esister prima di me; ma, molto prima che si potesse prevedere il nascimento vostro, io giá esisteva. Anziché disputar tra voi per sapere da quanto tempo esistete, perché non interrogate me per sapere da quanto tempo potevate esistere? -
      Continuiamo dunque ad interrogar questa terra, o Cleobolo; e, dopo averla interrogata sugl'italiani, interroghiamola sui greci. Osserva quella stessa catena di monti, che incomincia dal mare e fascia l'Italia all'occidente ed al settentrione, torcer poi all'oriente e prolungarsi finché incontra di nuovo il mare. Pare che il mare ed i monti formino un rettangolo, del quale il primo segna il lato meridionale e l'orientale; l'occidentale ed il settentrionale lo segnano i secondi; e questi due ultimi lati servon di base a due triangoli, che son la Grecia e l'Italia, e che non hanno altra differenza che la diversa direzione del loro vertice. Ma ambedue le regioni non sono se non prolungazioni di monti minori, i quali incominciano dagli stessi monti maggiori: ambedue sono rinchiuse nello stesso rettangolo, sottoposte, in conseguenza, alle stesse vicende: lo stesso mare le ha ricoperte ambedue, e colla stessa legge si è da ambedue ritirato: ambedue han dovuto esser popolate dalla stessa razza di uomini, abitatori delle terre che sono piú lontane dal mare e dietro i monti piú alti. Hai giá visto quanto bene le tradizioni degl'italiani combaciano colla natura della loro terra.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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