Pagina (646/772)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      ......(688). Vi è ragion di credere, ed io lo dimostrerò nel proseguimento di queste mie Osservazioni, che questo aborrimento per le fave o non vi fosse stato o fosse stato tutto altro di quello che la filosofia teurgica del secondo e terzo secolo ha creduto ed il buon senso di Luciano ha deriso, e che forse avran creduto (si vuol di piú?) anche quella plebe di pittagoristi, che mettono in derisione e Menandro ed Alesside. Ma non era questa plebe quella di cui si occupava Dionisio, uomo a cui la setta platonica ha dati i colori piú neri, ma che ha per sé il giudizio de' piú grandi dell'antichitá, e specialmente di Scipione, che lo chiamava un grandissimo uomo di Stato. Ora un grandissimo uomo di Stato non si occupa delle fave. Ma un grandissimo uomo di Stato, che vuol conquistare l'Italia, ben teme una setta che prédica princípi opposti ai suoi; che, pochi anni prima, dopo gl'incendi de' suoi collegi, dopo l'esilio de' suoi individui, avea pur avuto tanto potere da farli ritornare superiori, da riprendere le redini delle principali cittá italiane e da formar tra loro una federazione, della quale il capoluogo era Eraclea(689). Questo è quello che Dionisio temeva ed odiava; ed avea tanto piú ragione di temerlo quanto che la setta pittagorica comprendeva allora quanto vi era di meglio nell'Italia meridionale, talché il distruggere i pittagorici era lo stesso che privar le cittá italiane di mente, di braccio e di cuore. E li temeva tanto piú quanto che al carattere di legislatori, magistrati, guerrieri riunivano essenzialmente l'altro di istitutori della gioventú, e con questo mezzo rendevano eterni, imprimendoli ne' cuori istessi de' cittadini, gli ordini che stabilivano per le cittá. Difatti in nessuna altra cittá d'Italia Dionisio ritrovò tanta resistenza non solo, ma tanto feroce disprezzo, quanto in Reggio, dove nella persecuzione precedente contro i pittagorici Anassilao ne avea raccolti molti, e dove è da credersi che, dopo Taranto, nell'etá di Dionisio, fiorisse maggiormente la scuola.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





Osservazioni Luciano Menandro Alesside Dionisio Scipione Stato Stato Stato Italia Eraclea Dionisio Italia Italia Dionisio Reggio Anassilao Taranto Dionisio