, ecc. ecc. - Favoletta attribuita a molti, e forse non vera in nessuno. Quando fosse vera, non mostrerebbe altro che un buon senso ordinario, ma una straordinaria e quasi miracolosa ricchezza. Comprar tutte le ulive di Mileto è un fatto molto piú inverisimile che andar fino in Egitto per non impararvi nulla!
Disse l'acqua esser il principio di tutte le cose, e tutto il mondo esser animato e pieno di demòni
. - Cicerone attesta anche egli esser stato dogma di Talete "omnia, quae cernuntur, deorum esse plena"(694); e, per dileguare ogni equivoco che potesse sorgere dalla parola "principio", dice in un altro luogo: "aquam esse initium rerum; Deum autem mentem, quae ex aqua cuncta fingeret"(695). Molti non voglion credere che questo dogma sia veramente di Talete, perché sarebbe in contradizione con tutto il rimanente della storia greca, che la scoperta di un Dio mente dell'universo attribuisce ad Anassagora. Un passo di Aristotele(696) avrebbe sciolta ogni difficoltá. "Non essendo sufficienti a spiegar i fenomeni della natura le cagioni poste fino a quel punto, si pensò, non altrimenti che negli animali, esservi anche nella natura un intelletto cagione del mondo e dell'ordine, ed il primo che ciò disse apparve quasi sobrio in mezzo ad una congrega di ubriachi. Sappiamo questi essere stato Anassagora, ma pur non manca chi creda prima di lui averlo insegnato Ermotimo di Clazomene. Chi cosí pensa stabilisce due princípi degli esseri: la materia e la cagion del moto. Altri pensa il primo esser stato Esiodo e qualunque altro abbia posto per principio l'amore". - A buon conto, la gloria di Anassagora non è certa; o, se tale si vuol credere, convien confessare la medesima consistere solo nell'aver resa piú chiara, distinta, adequata un'idea prima oscura ed appena traveduta.
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