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      - "Tutti i piú antichi - soggiugne Aristotele - aveano ammesse due cagioni, ma oscuramente, parlandone come persone ignoranti, simili a soldati inesperti che talvolta fanno qualche buon colpo ma senza saperlo". - Il vero merito di Anassagora non fu dunque quello di aver il primo insegnata l'esistenza di una mente, ma bensí di averla detta diversa e distinta dalla materia. - "Anassagora adopra la mente come una macchina a generare il mondo (si avverta che la parola "macchina" indica una cagione estrinseca distinta dall'effetto e di diversa natura)". - Talete, al contrario, inclinava al panteismo. La sua "mente" si univa all'acqua. Difatti Cicerone, dopo aver esposto il di lui sistema, soggiugne: "Si dii possunt esse sine sensu et mente, cur eos aquae adiunxit, si ipsa mens constare potest vacans corpore?". Questa obiezione non si poteva fare ad Anassagora. Circa poi all'acqua, principio materiale di tutte le cose, Aristotele riferisce il detto di molti, i quali credevano tale opinione piú antica. "Ma - soggiugne - se ciò sia vero, non è manifesto. Talete dicesi aver tenuta tale opinione". Questo linguaggio non dimostra che tutta la storia della filosofia greca fino a Talete era agli occhi dello stesso Aristotele oscurissima ed incertissima?
      Primo divise l'anno in quattro stagioni ed in 365 giorni
      . - Non si era ciò fatto prima!
      Non ebbe altri maestri che i sacerdoti egizi, coi quali visse familiarmente
      . - E dai quali non imparò nulla.
      E difatti Geronimo asserisce aver Talete misurata l'altezza delle piramidi dall'ombra delle medesime nel punto in cui tal ombra era eguale al nostro corpo


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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