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      Ce lo attesta Aristotele, né potrebbe esser altrimenti. L'acqua è il principio materiale di tutte le cose, dice Talete. Prima erasi detto esser padre di tutte le cose Oceano(703), perché questa parola nella lingua primitiva dinota "fluente", "corrente"; e la prima idea che i barbari hanno della vita è quella del moto, la prima idea della divinitá è quella del corso. Erano "oceanitidi" presso gli antichi greci tutti gli dii, perché tutti eran correnti. Ecco l'antichissima teologia e fisica de' greci. Col tempo essi incominciarono ad osservare e distinguere tra loro varie cose correnti: la parola "oceano", che prima era sostantivo, divenne un aggettivo dato a molte altre cose. Troviamo in Omero ed Esiodo i "fiumi oceani" ("oceanos potamos"). Rimase però come sostantivo, per antonomasia, al mare. I nomi del fuoco e dell'aria, piú veloci dell'acqua, furono attribuiti agl'iddii: quindi Uranos, Zeus, Psiche, ecc. Non conobbero, dunque, i greci antichissimi che tre sole specie di cose viventi, perché tre cose vedevano per lor natura mobilissime: l'acqua, l'aria, il fuoco. Ma, perché le due ultime sembravano piú mobili della prima, i nomi delle medesime furono addetti agl'iddii; e non trovi mai, nell'antichissima teologia, metafisica e fisica de' popoli barbari, essersi messo il fuoco come principio materiale delle cose, ma sempre come un principio efficiente. Or, avendo acquistata la parola "oceano" due significati, naturalmente dalla prima antichissima filosofia dovettero nascere due sètte: una di coloro i quali credettero tutte le cose esser nate dall'oceano-mare, l'altra dall'oceano-acqua.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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