Pagina (688/772)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Trasportiamoci ai tempi della Grecia. Il popolo udiva i canti de' rapsodi come canti di Omero: casi il popolo napoletano, tra 'l quale i rapsodi durano ancora, ode i "canti di Rinaldo". Qual effetto dovean produrre questi canti negli animi del popolo greco? Quegli stessi che producono negli animi del basso popolo napoletano i canti di Rinaldo: grandissimo entusiasmo per l'eroe e pel poema. Se un savio ne citava qualche verso per suo uso (parlo di un savio, non giá di un letterato), ed era veramente savio, non si metteva per certo a disputar sulla esistenza del poema o dell'eroe, perché allora avrebbe indebolita l'autoritá; ma la citava qual era e quale il popolo la credeva. Cosí qualche nostro sapiente ha citato qualche volta le massime di Bertoldo, le sentenze di Catone ed i versi del vecchio Guidone; eppure né BertoldoCatone né il vecchio Guidone hanno mai scritte quelle cose che citiamo sotto il loro nome. Senza citar greco, si deve dimostrare perché l'autoritá di Platone, che cita qualche verso di Omero, debba valer piú dell'autoritá dell'Ariosto, che cita l'arcivescovo Turpino.
      2. Tradizione storica. Questa si ottiene quando uno scrittore degno di fede, ex professo, dimostra o almeno narra l'esistenza di una cosa. Ora, se si esaminano tutt'i monumenti di tradizione storica che abbiamo sopra Omero, si troveranno appartenere ad una delle due seguenti classi: a) o sono raccontate in modo non degno di fede: e tali sono tutte le favole che si spacciano sopra Omero; - b) o sono raccontate da quelli non degni di fede, i quali, per rispetto all'etá in cui ha vissuto Omero, debbono dirsi moderni.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





Grecia Omero Rinaldo Rinaldo Bertoldo Catone Guidone Bertoldo Catone Guidone Platone Omero Ariosto Turpino Tradizione Omero Omero Omero