3. Tesi pedagogica.
- Perché l'Italia ritorni alla grandezza del suo passato, è necessario prima di tutto che risorgano negl'italiani "quella morale pubblica, quello spirito d'unione, quell'amor di patria" e sopra tutto "quell'amor di milizia, che finora non hanno avuto"(724).-
La derivazione di codesta tesi (svolta amplissimamente anche negli articoli del Giornale italiano, del Corriere di Napoli e del Monitore delle Due Sicilie, ove si spezzano non poche lance a favor della coscrizione obbligatoria(725), è piú che evidente. Non per nulla il Cuoco era conoscitore profondo delle opere del Machiavelli, delle cui teorie politiche seppe dare fin dal 1804 un giudizio acutissimo(726) e che in molte parti precorre quello, classico, di Francesco De Sanctis. Sennonché, anche nel suo culto pel Machiavelli e nel suo battere e ribattere sulla necessitá che gl'italiani si rifacessero uno spirito militare, egli aveva avuto a Napoli precursori. Un'accesa propaganda a favor delle dottrine politiche del Segretario fiorentino, interpetrate in modo poco diverse da quello del Nostro, era giá andata facendo in Francia l'abate Ferdinando Galiani(727). E l'affermazione che l'"educazione fisica" sia "il primo bene dell'uomo" ricorre (e precisamente in un parallelo tra gl'infrolliti italiani del Settecento e i robusti abitatori dell'Italia antica) in una pagina del Galanti(728).
4. Tesi antigiacobina.
Una questione molto dibattuta dai biografi del Cuoco è quella della sua cosí detta conversione (accaduta, al dir di taluno, per volgare opportunismo) dalla repubblica alla monarchia napoleonica.
| |
Tesi Italia Giornale Corriere Napoli Monitore Due Sicilie Cuoco Machiavelli Francesco De Sanctis Machiavelli Napoli Segretario Francia Ferdinando Galiani Settecento Italia Galanti Tesi Cuoco
|